Revenge Porn in Italia

Secondo un sondaggio condotto dal 2019 al 2020, quasi il 13 % di italiani è stato vittima di Revenge Porn.

Cosa è il Revenge Porn?

Il Revenge Porn si realizza mediante la condivisione di contenuti sessuali privati senza il consenso della persona interessata. Il fine di tale condotta è sovente quello di danneggiare o punire la vittima.

Questi contenuti privati, generalmente foto e video, vengono pubblicati su specifiche piattaforme o gruppi chiusi sui social media e possono essere anche inviati tramite semplice messaggio.

Il danno psicologico derivante dalla violazione della sfera privata della vittima può essere devastante per quest’ultima e può persino spingerla al suicidio.

Come agire contro il Revenge Porn?

Il Governo italiano ha deciso di intervenire, data la frequenza di questi atti e la loro copertura mediatica.

Dal 2018 al 2019, quattro bozze di leggi sulla criminalizzazione del Revenge Porn sono state presentate da differenti politici italiani.

Secondo un sondaggio condotto nel 2018, per il 78 % di donne italiane e il 65,5 % di uomini italiani, le proposte di legge destinate alla lotta del Revenge Porn sono da considerarsi come un traguardo sociale.

Nel 2019, è stata approvata dal Parlamento una legge sul Revenge Porn.

Esistono diverse forme di violenza sessuale

Riconosciuto come crimine, il Revenge Porn è stato considerato alla stregua di una violenza sessuale che si manifesta più come violenza psicologica che meramente fisica. Tuttavia, il danno patito dalla vittima è lo stesso.

Nel 2018 sono stati riscontrati circa cinquemila casi di violenza sessuale in Italia.

È una cifra che può essere considerata approssimativa, in quanto numerose vittime di abusi non denunciano i fatti occorsi per timore di ulteriori conseguenze negative a loro danno.

Sempre nel 2018, un sondaggio ha rivelato che il 77 % della popolazione italiana considera la politica di “tolleranza zero” per le molestie sessuali una vera e propria necessità per cambiare la società.

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