La Violenza Domestica

La violenza domestica sta diventando in questi anni uno dei reati più diffusi e l’aspetto più preoccupante è che la maggior parte dei casi rimane sommerso nel silenzio. Le vittime sono principalmente le donne, ma i dati sono allarmanti anche quando a ricevere violenza sono gli uomini

I numeri

Secondo uno studio delle Nazioni Unite, infatti, il 58 per cento dei femminicidi registrati nel 2017 è stato commesso dal partner, da un ex partner o da un familiare. Nel mondo, inoltre, si verificano 137 femminicidi ogni giorno. Secondo una ricerca condotta nel 2014 in Italia, in particolare, il 31,5 per cento delle donne dai 16 ai 70 anni (6,78 milioni) ha vissuto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.

Laddove le famiglie sono più a stretto contatto e trascorrono più tempo assieme, come avvenuto durante la pandemia da Covid-19, aumenta il rischio che le donne e i figli siano esposti alla violenza, soprattutto se in famiglia vi sono gravi perdite economiche o problemi di lavoro. I dati Istat indicano, infatti, che le segnalazioni arrivate al numero antiviolenza 1522 nel periodo dall’1 marzo al 16 aprile 2020 (in pieno lockdown dunque) sono state 5.031, il 75 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2019.

Allo stesso tempo, però, vi sono anche oltre 3 milioni e mezzo di uomini che hanno subito molestie almeno una volta nella vita, 1 milione 274 mila negli ultimi 3 anni (l’indagine si riferisce al periodo 2015-2016): un dato inferiore a quello relativo alle donne, ma pur sempre esistente. L’Istat, tuttavia, chiarisce anche che «gli autori delle molestie a sfondo sessuale risultano essere in larga prevalenza uomini».

Il Codice Rosso, uno strumento per le segnalazioni

Dal punto di vista legislativo, la violenza domestica può integrare diverse fattispecie delittuose che spaziano dalle lesioni dolose alla violenza sessuale, alla minaccia, fino agli atti persecutori. La legge 69 del 9 agosto 2019, inoltre, ha introdotto il cosiddetto “Codice Rosso”, che prevede una serie di interventi finalizzati al perfezionamento dei meccanismi di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, tramite il potenziamento di strumenti propri delle indagini e dell’azione giudiziaria, favorendo l’instaurazione e progressione del procedimento penale, e prevedendo, ove necessario, l’adozione di eventuali provvedimenti cautelari e preventivi, attraverso un intervento sulle tempistiche e sulle modalità di svolgimento delle diverse fasi del procedimento penale.

I reati accessori

I casi di violenza domestica incidono sul Codice penale anche per inasprirne alcuni delitti, rimodulare aggravanti e introdurre nuove fattispecie di reato, quali:

  • costrizione o induzione al matrimonio (articolo 558-bis Codice penale), volto a contrastare il fenomeno dei cosiddetti matrimoni forzati e delle spose bambine;
  • diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (articolo 612-ter Codice penale), il cosiddetto revenge porn, che punisce chi pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate;
  • deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (articolo 583 quinquies Codice penale), che punisce chiunque cagiona una lesione personale, dalla quale derivano deformazione o sfregio permanente del viso. Va evidenziato che è previsto l’ergastolo nel caso in cui al reato in questione segua l’omicidio (articolo 576 comma 2 Codice penale);
  • violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (articolo 387-bis Codice penale).

Tali interventi confermano che la violenza domestica, pur verificandosi nell’ambito dei rapporti familiari, richiama direttamente la responsabilità degli Stati e della comunità internazionale: la tutela delle vittime di violenza non può essere delegata interamente al senso di responsabilità dei singoli, ma deve essere garantita da parte di chi ha il compito di regolare i fenomeni sociali del Paese.

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