Attività processuali in tempi di Covid: l'interrogatorio in videoconferenza

La videoconferenza: un nuovo strumento per gli interrogatori

La capacità di adeguamento delle attività investigative e processuali, anche alla luce di una più ampia tutela del diritto alla difesa, ha trovato il modo di evitare uno stallo dei già lunghi tempi processuali, mitigando in buona parte le conseguenze negative delle misure di restrizione che i Governi sono tutt’oggi costretti ad applicare.

Sebbene il legame alle modalità tradizionalmente usate nell’esperimento di attività investigativa - qual’è nel nostro caso, l’interrogatorio di un soggetto straniero sottoposto ad indagini da parte della procura - produca diffidenza nei confronti della stessa attività se, svolta nelle forme del c.d. dialogo a distanza (di più comune uso ed in costante sviluppo); è ad oggi auspicabile, alla luce della nostra ampia esperienza professionale, promuovere l’alternativa dell’interrogatorio in videoconferenza ogni qual volta le circostanze lo richiedano, ovvero, laddove il soggetto da interrogare sia stabilmente residente all’estero, con conseguente riduzione dei tempi necessari per la costruzione della verità processuale.

La Corte Costituzionale in merito

Non potendosi prescindere dall’ormai consolidato assunto della Corte Costituzionale secondo cui La prova, per risultare idonea all’accertamento dei fatti, non può non d ipendere da forme rivolte a garantire genuinità e affidabilità sicura” e, limitando in questa sede l’argomentazione dell’incidenza tempistica sulla genuinità e sicura affidabilità dell’attività volta all’accertamento dei fatti, va messo in rilievo come la stessa non possa ancorarsi al cospetto di schemi datati, laddove esigenze imminenti finirebbero per congelarne l’esecuzione.

Ottimizzazione dei tempi in sede di indagine

Ancora più importante risulta l’ottimizzazione dei tempi, allorché si convenga che l'assunzione delle dichiarazioni rese nel corso di interrogatorio da persona indagata, spesso risulti cruciale per lo svolgimento di ulteriori indagini, con conseguenti rilevanti acquisizioni probatorie.

La condivisione di una tale consapevolezza, allegata altresì alle dovute argomentazioni circa gli impedimenti di fatto derivanti dell’emergenza epidemiologica, ha fatto sì che la nostra richiesta di esecuzione di interrogatorio (di soggetto residente all’estero) nelle forme della videoconferenza, trovasse immediato accoglimento da parte della Procura di Milano.

In tempi celeri la magistratura inquirente ha provveduto a mettersi in contatto con l’autorità straniera competente per territorio, che ha a sua volta comunicato ai nostri professionisti ed alla parte interessata i tempi ed il luogo per lo svolgimento della suddetta attività.

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