Mandato di arresto internazionale

Denotano scalpore in tutta Europa le notizie relative all’arresto effettuato nei confronti dell’Europarlamentare catalano Carles Puigdemont da parte delle Autorità italiane all’aeroporto di Alghero, in Sardegna. Al politico catalano sono contestati dalle Autorità spagnole reati contro l’ordine e la sicurezza pubblica nazionale.

L’evento concretizzatosi nelle prime ore di oggi scaturisce dall’instaurazione da parte delle Autorità spagnole di una procedura semplificata, chiamata “mandato di arresto europeo”.

“Il mandato di arresto europeo è stato introdotto a decorrere dal 1° gennaio 2004 e consiste in una richiesta di un’autorità giudiziaria di uno Stato membro dell’UE (nel caso di specie la Spagna) affinché si proceda all’arresto di una persona in un qualsiasi altro Stato membro e la si consegni al primo Stato membro ai fini dell’esercizio dell’azione penale o dell’esecuzione di una pena o di una misura di sicurezza privativa della libertà. Tutto ciò in forza del principio del riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie tra tutti gli Stati UE.”

Commenta così l'Avv. Davide Lorrai, esperto in materia penale che lavora presso lo studio legale internazionale Giambrone & Paartners presso la sede di Sassari.

A seguito dell’arresto, spetta ai Giudici del luogo ove è avvenuto l’arresto (ossia la Corte d’Appello di Sassari) decidere se rilasciare il leader oppure se ordinare la sua estradizione in Spagna, sì da venire giudicato presso le Autorità spagnole.

Due sono fondamentalmente le questioni giuridiche su cui la Corte d’Appello è chiamata a pronunciarsi: da una parte la validità della detenzione, dall’altra l’estradizione.

Per quanto concerne la prima questione, il nodo da sciogliere concerne il passaggio dell’ordinanza con cui il 30 luglio 2021 il vicepresidente del Tribunale generale della Corte di giustizia dell’UE ha respinto la richiesta di sospensione della revoca dell’immunità parlamentare del leader indipendentista catalano. Provvedimento che - tra l’altro - richiede il requisito dell’urgenza.

Puigdemont, come detto, è un Eurodeputato, ma a causa dei reati contestati ha perso temporaneamente la sua immunità, giacché non c’è stata sul punto una decisione definitiva. Inoltre, la visita del leader indipendentista ad Alghero era una tappa inserita nell’agenda politica di Puigdemont; si trattava, cioè, di un incontro squisitamente politico e in relazione al quale Puigdemont doveva intervenire in veste di Eurodeputato. Pertanto, sebbene sussistente un ordine di arresto europeo da parte della Spagna, questo dovrebbe considerarsi sospeso secondo quanto sancito dallo statuto della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, principio ribadito dal Tribunale dell’UE nella risoluzione del 30 luglio 2021.

Tuttavia, è notizia degli ultimi minuti quella secondo cui la Corte d’Appello di Sassari, riunitasi questo pomeriggio per l’udienza di convalida, ha sancito la legittimità dell’arresto eseguito, senza tuttavia emettere alcuna misura cautelare, evidentemente non sussistendone i presupposti.

La seconda questione che sarà oggetto di discussione nanti i Giudici concerne l’ordine o meno di estradizione di Puigdemont.

Sul punto seguono le dichiarazioni dell'Avv. Giorgio Bianco, Resident Partner dello Studio Giambrone a Sassari, ed esperto in diritto internazionale:

L’estradizione rappresenta una forma di cooperazione internazionale giudiziaria che consente la consegna di una persona da parte dello Stato in cui la stessa si trovi fisicamente, ad un altro Stato (c.d. richiedente), che abbia trasmesso la domanda, per sottoporre tale soggetto o al giudizio o alla esecuzione di una sentenza di condanna o ad altro provvedimento restrittivo della libertà.

Questa ipotesi costituisce generalmente la conseguenza della decisione sulla prima questione, nel senso che, in virtù del già menzionato principio di riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie tra tutti gli Stati UE e di reciproca collaborazione tra gli Stati UE, Puigdemont verrebbe consegnato alle Autorità spagnole, sì da consentire loro l’esercizio della giustizia, purché vengano rispettati i suoi diritti di difesa.

Tuttavia, non è dato sapere i particolari della vicenda e soprattutto degli atti processuali, che potrebbero portare eventualmente anche a una decisione di senso opposto, rigettando quindi la richiesta di estradizione.”

Sembrano, invece, sussistere i presupposti per un ricorso nanti il tribunale dell’UE, giacché la stessa ordinanza del 30 luglio 2021 stabiliva, al paragrafo 60, che in caso di arresto sarebbe stato possibile presentare una nuova domanda di sospensione della revoca dell’immunità parlamentare.

Sicuramente la vicenda non si concluderà con l’odierna decisione della Corte d’Appello di Sassari, ma avrà dei risvolti anche nel prossimo futuro.

 

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