Il sito Giambrone Law utilizza diversi tipi di cookies per migliorare l'esperienza dei suoi visitatori. Mentre i cosiddetti cookies tecnici risultano fondamentali in quanto parte integrante del sito, ciascun utente è libero di mantenere attivi o meno i cookies di profilazione e/o di terze parti. Consigliamo un’attenta lettura della nostra policy al riguardo cliccando qui. Teniamo alla privacy dei visitatori del nostro sito tanto quanto a quella dei nostri clienti
Adozione Internazionale in Marocco: Un Caso di Successo tra Affetti e Diritto
Un traguardo giuridico ed emotivo tra Italia e Marocco
L’adozione internazionale di un maggiorenne rappresenta una delle frontiere più complesse e toccanti del diritto di famiglia. Recentemente, il Tribunale di Savona ha emesso una sentenza favorevole che ha consentito l’adozione di un giovane cittadino marocchino da parte di una cittadina italiana. Un risultato che ha premiato la determinazione congiunta degli avvocati Adriana Grandolfo (Italia) e Giorgio Bianco (Marocco), in collaborazione con lo studio Aquilino-Noberasco-Mazzi-Ferrando-Poggio di Savona.
Udienza da remoto: Casablanca come ponte giuridico
Nonostante le difficoltà burocratiche in Marocco, in particolare per il rilascio del visto necessario alla partecipazione fisica all’udienza, il Tribunale ha autorizzato lo svolgimento dell’udienza da remoto. Il ragazzo adottando ha così potuto esprimere il proprio consenso direttamente dalla sede di Casablanca di Giambrone & Partners, affiancato dall’avv. Bianco. La presenza virtuale ha permesso di superare l’ostacolo logistico senza pregiudicare il procedimento.
Il ruolo fondamentale del legame affettivo
Il giudice ha riconosciuto la solidità del legame affettivo tra le parti, emerso chiaramente dagli atti depositati e confermato in udienza. Secondo l’art. 291 c.c., per procedere all’adozione di un maggiorenne è necessaria una differenza di età di almeno 18 anni tra adottante e adottato, oltre al consenso dell’adottando e dei soggetti eventualmente coinvolti. Tuttavia, la Corte Costituzionale ha riconosciuto la possibilità di una flessibilità in presenza di un consolidato rapporto familiare, alla luce anche dell’art. 8 della CEDU.
Un istituto giuridico in evoluzione
In passato, l’adozione di maggiorenni aveva prevalentemente fini patrimoniali e successori. Oggi, grazie all’evoluzione giurisprudenziale, l’istituto assume un’importanza crescente sotto il profilo personalistico e relazionale. La prova dell’“affectio familiaris” diventa così centrale, anche più del contesto economico, dello stato civile o della cittadinanza delle parti.
Adozione internazionale: aspetti giuridici e limiti
L’adozione di un maggiorenne straniero è ammessa dalla legge italiana anche in assenza di cittadinanza comune. Tuttavia, è cruciale verificare se l’ordinamento del Paese d’origine dell’adottando riconosca l’adozione e gli effetti da essa derivanti. In caso contrario, potrebbe sorgere un conflitto tra ordinamenti, ostacolando il pieno riconoscimento della sentenza italiana.
Cognome, diritti e doveri post-adozione
Il maggiorenne adottato da una madre italiana assume il cognome materno, mantenendo quello originario in seconda posizione. Inoltre, conserva i legami giuridici e affettivi con la famiglia d’origine, inclusi i doveri di assistenza, salvo deroghe previste dalla legge.
Un’opportunità per famiglie transnazionali
Sebbene l’adozione di maggiorenni sia spesso applicata nei casi di unione con figli del partner, sempre più frequentemente riguarda cittadini stranieri, per lo più maggiorenni, che hanno instaurato legami stabili con famiglie italiane. Dopo la sentenza di adozione, l’adottato può richiedere il visto per ricongiungimento familiare e, dopo cinque anni di residenza in Italia, presentare domanda per la cittadinanza.
Se stai valutando un’adozione internazionale o desideri una consulenza legale personalizzata, contattaci oggi stesso: il nostro team multilingue in Italia e Marocco è pronto ad assistervi con efficienza e sensibilità.