L'Italia intensifica gli strumenti di legge a difesa vittime di violenza domestica

In Italia le donne convivono con un livello intollerabile di violenza domestica che spesso può portare alla tragedia del femminicidio; le donne sono quasi sempre assassinate dai loro partners o dagli ex partners. Nel tentativo di arrestare la crescita delle aggressioni nei confronti delle donne da parte dei loro compagni, la precedente coalizione di governo (al momento destituita) ha reagito con l’emissione del cosiddetto Codice Rosso nella speranza di contenere l’ondata di violenza domestica. Il Senato ha votato con maggioranza schiacciante affinché detto disegno di legge fosse trasformato in legge. La nuova normativa prevede pene più severe a seguito di sentenze di condanna a detenzioni più lunghe. La novella inoltre configura gli attacchi con l’acido come nuova figura di reato con una pena specificamente codificata, anziché far ricadere tali condotte nel reato generale di lesioni personali gravi o gravissime. E’ stato altresì riconosciuto il reato di “revenge porn” (ovvero la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti).

La nuova legge implica un rilevante aumento delle condanne che gli autori di violenza domestica contro le donne si devono aspettare di subire. Da adesso potranno essere emesse pene alla detenzione superiore a sette anni. Per il reato di stalking (atti persecutori) la pena passa fino ad un massimo di sei anni e mezzo di carcere ed i partecipanti a violenze di gruppo rischiano ora fino a 14 anni di galera. Un radicale mutamento riguarda l’abuso sessuale in danno di minori, per il quale ora lo Stato potrà agire d’ufficio senza attendere la denuncia della vittima. Inoltre, per il futuro, i casi di violenza domestica usufruiranno di un canale di indagine più veloce e la vittima sarà ascoltata dal PM entro tre giorni dalla notizia di reato.

Il Partito Democratico ritiene, tuttavia, che la nuova normativa non sia sufficiente e che il testo originario del disegno di legge avrebbe dovuto essere integrato, lamentando che focalizzarsi sull’aumento delle pene non sia abbastanza e che siano necessarie ulteriori misure per combattere quello che è stato descritto come “un fenomeno strutturale che non dà segni di decrescita, che ha le proprie radici in una profonda disparità di potere tra l’uomo e la donna ed in un’organizzazione della società di impronta patriarcale”. I leaders del Partito Democratico, inoltre, hanno sottolineato come nessuno stanziamento economico sia stato previsto per far fronte alla lotta alla violenza domestica.

Le associazioni femminili hanno anche evidenziato come i tempi dell’azione giudiziaria potrebbero portare la vittima di una violenza a doverne ripercorrere tutti i dettagli avanti al Tribunale solo pochi giorni a seguito della stessa, il che potrebbe risultare traumatizzante. Una portavoce di tali associazioni ha suggerito che potrebbe farsi riferimento a quanto verbalizzato nella denuncia sporta dalla vittima nell’immediatezza dei fatti senza bisogno, che la stessa ne ripeta il contenuto.

Da quando il Codice Rosso è entrato in vigore, le Procure hanno riscontrato un brusco aumento delle denunce, tanto che a Milano si conta che vengano sporte 30-40 denunce al giorno, a Napoli circa 30 e a Roma 25. E’ stato puntualizzato che l’aumento non riguarda i casi di violenza in sé, bensì i casi per i quali la violenza viene denunciata alle autorità, con rischio di intasamento del sistema giudiziario. Ciò non solo dimostra come il problema della violenza domestica contro le donne sia endemico in Italia, ma anche come esse non siano più disposte a tollerare questa situazione ora che hanno a loro disposizione degli strumenti di legge.

Giambrone si appresta ad organizzare a Milano, in Ottobre, un seminario di formazione sul grave problema della volenza domestica. Stefania Skonieczny, socia della sede di Milano di Giambrone, sarà la moderatrice dell’evento e Federica Brondoni, senior associate in Giambrone con ventennale esperienza nel campo della litigation, insieme a Cristina Brondoni, giornalista e criminologa che fornisce consulenze in tema di omicidi, suicidi e casi di morti sospette, spiegheranno come riconoscere i segnali della violenza domestica e come affrontarla attraverso gli strumenti del diritto civile. Per partecipare al seminario, potete cliccare qui http://contact.giambronelaw.it/events/